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Roberto Morgese ospite al Perlasca

Il progetto #Ioleggoperché si è concluso felicemente venerdì 9 febbraio, giorno in cui circa 160 alunni della Scuola Primaria Rodari e 140 dell’Infanzia di via Gallina hanno incontrato Roberto Morgese.

Lo scrittore, nato a Milano, è insegnante di Scuola Elementare e formatore per il corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria dell’Università di Milano-Bicocca. Inoltre è presidente dell’ICWA (Italian Children’s Writers Association) che riunisce ‘scrittrici e scrittori per giovani lettori’.

Scrive da anni per bambini e ragazzi; col suo esordio per Il Battello a Vapore ha vinto l’omonimo premio nel 2017, con il libro Nuno di niente.

E proprio questo è stato uno dei libri di cui Morgese ha parlato ai ragazzi delle classi quinte, insieme ad altri, tra i quali Lo strano caso della bambina e dell’anziano che persero la memoria, Ciao Maestro!, Operazione L. E. G. G. E, Zocrate. Le tematiche affrontate, tutte interessanti e coinvolgenti, riguardavano la legalità, il testo autobiografico, umoristico, storico e tanto altro. Cos’hanno compreso i ragazzi da tutto ciò? Sicuramente che quando si parla di libri, ragazzi e adulti (insegnanti o genitori che siano) si pongono sullo stesso piano e poi che leggere belle storie è qualcosa di imprescindibile per la natura umana, perché ciascuno di noi è una storia vivente.

Centrale, con le classi quarte, è stato invece il tema del bullismo che gli alunni hanno affrontato attraverso la lettura di Super Robin contro i bulli e spassosissima la drammatizzazione che l’autore ha fatto inscenare ad un gruppo di loro per comprenderne meglio le dinamiche. Pura poesia, infine, è emersa dalle pagine di Aiko sul vulcano.

Le insegnanti e i bambini che hanno vissuto il momento con grande entusiasmo commentano così: “Ringraziamo lo scrittore Roberto Morgese per il suo intervento interessante e coinvolgente. L’insegnamento che porteremo nel cuore è quello di non smettere mai di cercare i nostri talenti e credere nei nostri sogni!”.

Per i piccoli lettori di Albero mamma, Morgese ha utilizzato una modalità più ludica, utilizzando soprattutto l’espressività corporea e vocale.

Tutti si sono divertiti, tutti hanno portato a casa qualcosa di prezioso. Qualcuno forse diventerà scrittore. Per ora sono lettori ben avviati, ed è già tanto.